Da vedere

Cueva de Bellamar Finca la Alcancìa: sono da non perdere le più vaste grotte di Cuba, con le splendide stalattiti, situate vicino alla città di Matanzas (Carrettera Las Cuevas) e ad una cinquantina di chilometri da Varadero. Sono collegate al mare, che dista circa 1 Km dall’ingresso. La grotta, non è ancora stata totalmente esplorata, ma sono visibili solo i primi 3 chilometri con visite di gruppo, accompagnate da una guida locale.

Fuerte El Morrillo: in questa fortezza (Autopista Matanzas-Varadero) a qualche chilometro da Matanzas, sulla strada per Varadero, alla foce del rio Canimar, nel 1935, fu ucciso Antonio Guiteras. Nella fortezza furono seppelliti anche i compagni, caduti con lui in combattimento. Sempre su questa strada, si possono ammirare le più grandi colture dell’Isola di henequen agave, dalla quale si estrae a Cuba il filo per costruire le corde, e in Messico la tequila. L’importanza è tale, che la pianta ha dato il nome anche alla locale squadra di baseball (Henequeneros).

Càrdenas: a circa 30 km ad ovest di Matanzas e a 160 da L’Avana, s’incontra questa cittadina, particolare per il disegno urbanistico a scacchiera: le strade, infatti, sono perfettamente parallele e perpendicolari tra loro. Interessante il fatto che fu la prima città ad utilizzare l’energia elettrica per l’illuminazione stradale. Càrdenas è notevole anche dal punto di visto storico: nel 1850, vi sbarcarono 600 mercenari americani con lo scopo di annettere l’Isola agli Stati Uniti.
Strenua fu la difesa dei pochi abitanti, raggiunti in un secondo momento e supportati dall’esercito: fu proprio in occasione di questa vittoria che fu issata per la prima volta la bandiera nazionale cubana.
La città conserva nel suo perimetro un piccolo gioiello: l’Avenida de Cèspedes, che è il luogo che riunisce la maggior parte delle attrattive di Cardenas. Il viale parte dal Parque Colón, la piazza dove sorgono la Chiesa Cattedrale dell’Immacolata Concezione, in perfetto stile coloniale, eretta nel 1846, in cui sono conservate apprezzate opere d’arte vetraria e il Monumento a Cristobál Colón, una statua molto bella scolpita in Spagna e fusa in Francia nel 1858, e quindi inaugurata a Cardenas nel 1862. Si tratta del primo monumento a Colombo eretto a Cuba.
Famose e quanto mai vere le parole che il navigatore genovese pronunciò appena sbarcato sul suolo cubano "Non ho mai visto paese più bello: foglie di palme così grandi da servire da tetto alle case; sulle spiagge migliaia di conchiglie madreperlacee; acqua limpida e sempre la stessa sintonia di canti d’uccelli che stordiscono".Vicino al monumento, sempre sull’Avenida, si trova La Dominica, un edificio sulla cui cima fu innalzata per la prima volta la bandiera nazionale di Cuba nel 1850.

Interessante anche il Museo Echevarrìa, casa natale di José Antonio Echevarrìa, che fu presidente della Federazione Studentesca di L’Avana (tra Calle Alzada e Calle Maceo) e che lottò e morì difendendo gli ideali di libertà e giustizia contro Batista.

Il Museo Històrico Municipal, il più antico di Cuba fondato nel 1840 (Calzada de Vives 4) invece, conserva interessanti raccolte numismatiche, animali e reperti sia appartenenti alla storia di Cuba, sia al passato della città, dagli indios ai giorni nostri.

In Plaza Independencia è situato il Mausoleo dei Martiri dell’indipendenza, un artistico gruppo scultoreo creato con il marmo di Carrara che conserva i resti di 238 patrioti locali caduti durante la lotta coloniale di fine ‘800.

Guamà (Laguna del Tesoro) : a circa 2 ore dal capoluogo (Via Blanca fino a Jagüey Grande e poi Carrettera Australia) si trova proprio al centro della Penisola di Zapata, un tempo una delle più povere dell’arcipelago. La Laguna del Tesoro è il più grande specchio d’acqua naturale di Cuba e deriva il suo nome dalla leggenda secondo la quale il capo degli indios taìnos, all’arrivo degli Spagnoli, avrebbe gettato nella laguna, alcuni sacchi d’oro. Nessun tesoro, purtroppo, è stato mai rinvenuto in queste acque.
I motoscafi a fondo piatto accompagnano i turisti alla scoperta di questo angolo di Paradiso. Al centro della laguna c’è un gruppo di isole, sulle quali sorgono i bungalow, costruiti su palafitte, che danno origine ad un villaggio turistico (Villa Guamà), frequentato principalmente da pescatori di trote. Nella laguna, vivono anche alcuni caimani. Di notevole interesse la ricostruzione, su una delle isole, di un villaggio indigeno precolombiano, conosciuto con il nome di Aldea Taina. Sempre in questa zona, è da non perdere assolutamente il Criadero de Cocodrilos, presso la Boca de Guamà (Carrettera Australia) un grande allevamento di coccodrilli, secondo solo a quello esistente in Thailandia. I sauri sono riuniti in stagni immensi, differenziati in gruppi a seconda della corporatura e dell’età.

Playa Girón: a questo caratteristico villaggio si arriva dopo aver costeggiato, per circa una trentina di chilometri la Bahia Cochinos (la famosa Baia dei Porci), provenendo da Playa Larga e superando estese piantagioni di agrumi (Via Blanca fino a Aguada de Pasajeros e poi Carretera por Marina Girón).
Questi luoghi sarebbero, forse, rimasti lontani dall’interesse turistico e dalle piste battute solitamente, se, nell’aprile del 1961, non fossero stati lo scenario dello sbarco dei 1.500 controrivoluzionari, addestrati dalla CIA in Guatemala e in Nicaragua, e della battaglia che seguì, comandata da Fidel Castro. Furono proprio gli abitanti di Playa Larga che, in attesa dell’esercito in arrivo da L’Avana, combatterono per un giorno intero e resistettero, nonostante gli scarsi mezzi difensivi. Con l’arrivo dell’esercito, dotato dei famosi tank T-34 di fabbricazione sovietica, i combattimenti proseguirono per tre giorni e terminarono con la sconfitta dei controrivoluzionari.
Al Museo di L’Avana si può ammirare il tank, dal quale Fidel Castro fece fuoco allo Houston, affondandolo. Le centinaia di prigionieri, verranno, venti mesi più tardi, scambiati con prodotti alimentari e medicinali, dei quali Cuba era sprovvista a causa del blocco americano.
Di forte impatto gli 80 cippi che ricordano la ferocia dei combattimenti, sulla strada che conduce a Playa Giron: ognuno porta il nome di un cubano, morto lottando contro gli invasori. È spettacolare percorrere le strade della Playa Giron in primavera, quando, di notte, milioni di gamberi le attraversano.

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